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Public Health

Salute dei migranti

Nel settembre 2020 la Commissione ha presentato un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo che definisce un approccio di gestione più equo in questo ambito. L'obiettivo è trovare un nuovo equilibrio tra i principi di equa ripartizione della responsabilità e solidarietà e creare fiducia attraverso un approccio più globale e procedure moderne. Il patto propone di accelerare i processi migratori e rafforzare la governance delle politiche in materia di migrazione e frontiere.

Anche la salute e l'assistenza sanitaria dei migranti sono incluse nel patto attraverso l'introduzione di controlli sanitari che consentiranno di individuare tempestivamente le potenziali esigenze dei migranti.

Proposte di riforma del diritto dell’UE

Il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo

Il patto definisce una via da seguire per concludere i negoziati sulle proposte di riforma approvate nel 2016 e nel 2018, al fine di rendere le procedure più efficienti e fornire maggiori garanzie ai migranti.

La Commissione europea ha inoltre annunciato che nel patto saranno incluse le seguenti nuove proposte legislative:

Altre proposte

Nel giugno 2016 la Commissione ha adottato un piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri dell'UE. Il piano contiene diverse proposte relative all'assistenza sanitaria e alla revisione della direttiva "Carta blu". La revisione è necessaria per far fronte alla carenza di personale qualificato e attirare cittadini di paesi terzi altamente qualificati, anche nel settore sanitario.

Nel luglio 2016 la Commissione europea ha approvato il secondo pacchetto di proposte di riforma del sistema europeo comune di asilo, comprese le norme contenenti disposizioni in materia di assistenza sanitaria quali:

Queste proposte sono parte del nuovo patto sulla migrazione e l'asilo.

Cosa fa l'UE?

Per la Commissione europea è prioritario fornire sostegno ai paesi che ospitano un numero elevato di migranti. Al momento dell'arrivo nell'UE la maggior parte dei migranti sono in buona salute. Tuttavia, le loro condizioni di salute potrebbero deteriorarsi nel corso dei loro spostamenti, o potrebbero aver presentato patologie prima del loro arrivo nell'UE.

Alcuni potrebbero soffrire di spossatezza fisica, stress acuto, disidratazione o raffreddamento, fattori che, associati a condizioni di vita inadeguate, stili di vita malsani o malattie croniche, potrebbero avere un impatto negativo sulla loro salute fisica e mentale.

Cosa fa l'UE per aiutare?

  • fornisce sostegno finanziario per migliorare l’assistenza sanitaria ai migranti più vulnerabili, integrarli nei sistemi sanitari nazionali e promuovere la formazione degli operatori sanitari
  • aiuta i paesi dell'UE che affrontano livelli particolarmente elevati di migrazione a gestire le sfide connesse alla salute e promuove la condivisione delle migliori pratiche riguardanti i modelli di assistenza sanitaria
  • coordina le seguenti attività tramite il comitato per la sicurezza sanitaria:
    • raccolta delle richieste di forniture sanitarie dai paesi dell'UE più colpiti, in modo che gli altri paesi dell'UE possano contribuire con capacità supplementari
    • monitoraggio delle malattie trasmissibili tramite il sistema di allarme rapido e di reazione
    • collegamento degli sportelli nazionali per la salute, la protezione civile e i Fondi Asilo, migrazione e integrazione
  • collabora con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, con l’Ufficio regionale per l'Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni per identificare e affrontare meglio le necessità dei paesi dell'UE e dei rifugiati.
  • elabora programmi di formazione e materiale di formazione per gli operatori sanitari e gli altri professionisti che lavorano con i migranti per familiarizzarli con malattie di cui non sono a conoscenza e fornire loro informazioni sulla diversità delle prospettive culturali e sulle esigenze specifiche dei migranti e dei rifugiati appena arrivati.

Linee guida

L'UE ha creato anche una cartella clinica personale accompagnata da un manuale per gli operatori sanitari per dotare i professionisti del settore sanitario di strumenti che consentano di tenere traccia dell'anamnesi dei migranti e dei rifugiati appena arrivati e di identificarne rapidamente le necessità immediate.

Nel mese di aprile 2020 la Commissione ha pubblicato nuove linee guida connesse alla COVID-19 sull'attuazione delle pertinenti disposizioni dell'UE nel settore delle procedure di asilo e di rimpatrio e sul reinsediamento.

Nel giugno 2020 il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha pubblicato una guida sulla prevenzione e il controllo delle infezioni da COVID-19 nei centri di accoglienza e trattenimento di migranti e rifugiati nell'UE/SEE e nel Regno Unito, che contiene pareri scientifici sui principi di sanità pubblica che devono essere seguiti per prevenire la diffusione della malattia.

Sviluppare progetti

Dal 2003 l'UE ha realizzato una serie di progetti volti ad affrontare le disuguaglianze in materia di salute e assistenza sanitaria, comprese quelle che interessano i migranti, e a misurare le disparità di accesso all'assistenza sanitaria per promuovere una maggiore integrazione dei migranti nei sistemi sanitari nazionali.